La Reggia di Venaria è la cornice ideale per una mostra che vuole celebrare la bellezza nella sua massima espressione, attraverso dipinti, manifesti, sculture, mobili e ceramiche hanno rappresentato il cambiamento del gusto estetico tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento. E’ l’Art Nouveau con i suoi richiami al mondo naturale ed ad un nuovo ideale di bellezza femminile che investono l’architettura, la pittura, l’arredamento, la scultura e la musica.
La mostra si dipana attraverso 200 opere suddivise in 5 sezioni e racconta il fervore creativo e rivoluzionario che cambiò tutte le arti figurative tra fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, racconta anche da dove trassero ispirazione gli artisti che diedero vita a questa nuova corrente internazionale. La Natura per prima cambia veste e da rassicurante rifugio per gli artisti, diventa un soggetto mistico e reinterpretato alla luce dei cambiamenti urbani in atto, le forme perdono definizione e diventano stilizzate per integrare l’oggetto naturale in un contesto moderno.
Protagonista indiscussa è poi la figura della Donna, al centro della scena specialmente per la pubblicità: una donna voluttuosa ed emancipata volta ad influenzare i gusti dei consumatori.
Stilisticamente si assiste ad una rilettura della linea curva che esce dagli stilemi del tempo, ma diventa simbolo di forza vitale ed elemento di coesione in architettura affinché tutto sia in armonia con l’insieme.
Prima sezione – Più Natura, più artificio
La Natura, anche sull’onda delle nuove scoperte scientifiche dell’epoca è la principale fonte d’ispirazione per gli artisti dell’Art Nouveau, essa è infatti il mezzo grazie al quale tornare alla reale purezza dell’arte. Stilizzata in chiave lineare o in forma geometrica, la natura viene rappresentata inserita armoniosamente nel contesto moderno ed urbano andando a rappresentare una sorta di oasi.
In questa sezione si trovano gli artisti ed i designer che hanno tratto maggiore ispirazione dalla natura con rappresentazioni floreali o zoomorfe, creature mitologiche e stagioni, creando mobili e suppellettili in vetro. Tra questi Emile Gallé, Daum Frères, Rupert Carabin e Eugène Grasset.
Seconda sezione – La donna moderna
In questa sezione la protagonista è la donna moderna: indipendente, sensuale e fumatrice, una femme damnée al di fuori dai canoni fino ad allora attribuiti al gentil sesso. In linea con gli sviluppi artistici contemporanei, la seconda sezione esplora l’approccio dei designer dell’Art Nouveau alla sfera sensuale, alla loro rappresentazione dell’amore per il mondo naturale e dell’impegno sessuale con esso. Protagonista indiscussa di questo nuovo mondo è la donna, la femme damnée, sensuale, la donna moderna che fuma. All’insegna di un’inesplorata indipendenza e dell’emancipazione, si delinea una femminilità al di fuori dei canoni.
Incarnazione di questa nuova donna una stella del teatro come Sarah Bernhardt., che fu rappresentata con la sua carica erotica da tutti gli artisti dell’epoca per pubblicizzare una serie di prodotti, dalla cosmetica all’alimentazione, passando per la gioielleria e l’abbigliamento. Numerose opere ad Alphonse Mucha si ispirarono o furono commissionate da lei, ma anche gioielli, oggetti di porcellana e d’arredamento che la ritraevano furono realizzati da artisti come Paul Berthoud, Leonetto Capiello, Georges Clairin, Paul Berthon e William Nicholson.
Terza sezione – Simbolismo
Il simbolismo in arte letteratura penetra profondamente nella sensibilità Art Nouveau che, in molti casi, rappresenta un punto d’incontro tra produzione letteraria e design. Gli aspetti mistici, figli di un periodo di grande ricerca e confusione in tema religioso, si traducono in immagini del pensiero contemporaneo, talvolta psicologicamente inquietanti. Tra gli artisti molti, come Alphonse Mucha, erano seguaci di dottrine occultiste mirate ad esplorare gli aspetti più reconditi dell’animo umano.
Tra i designer i più impegnati a far emergere questi aspetti nascosti spiccano Maurice Bouval, Paul Francois Berthoud, Aman Jean, Leonard Agathon, Henri Heran, Georges Rochegrosse, Louis Auguste Theodore Riviere, Georges Flamand e Alexandre Vibert.
Quarta sezione – Uno stile per tutti
La vera rivoluzione in atto con l’Art Nouveau è la nascita della figura dell’artista-designer che utilizza tutti i nuovi mezzi che la tecnologia offre, comprese le varie forme di comunicazione. L’arte decorativa cessa di essere un prodotto unico di fattura artigianale e diventa una produzione seriale, un modello dell’abitare moderno, oltre che parametro del gusto e dell’affermazione di un nuovo stile. Qui si trovano numerosi poster che rappresentano l’arte grafica applicata al mondo commerciale.
Tra gli artisti in mostra troviamo Paul Berthon, Manuel Orazi, Alphonse Mucha, Eugene Grasset con designers come Emile Gallè, Majorelle.
Quinta sezione – Dall’Art Nouveau al Liberty italiano
Fu all’Expo Internazionale d’arte decorativa moderna tenutasi a Torino del 1902 che fu introdotto per la prima volta il tema Art Nouveau attraverso architettura e arredamento.
Qui si possono vedere tutte le differenze tra l’Art Nouveau francese e il Liberty italiano, uno stile che si prende forma e cambia in particolare nell’architettura urbana di Torino.
Con l’esposizione del 1902 si consolida la crescita del design italiano che prosegue negli anni successivi fino alla prima guerra mondiale e si caratterizza come uno stile prettamente nazionale.
ART NOUVEAU. IL TRIONFO DELLA BELLEZZA
REGGIA DI VENARIA TORINO
DAL 17 APRILE 2019 AL 26 GENNAIO 2020