Palazzo Marino ospita dal 3 dicembre la celeberrima Madonna Esterhàzy di Raffaello Sanzio: resterà in esposizione fino all’11 gennaio 2015, data in cui partirà per il viaggio di ritorno al Museo di Belle Arti di Budapest.
Realizzata nel 1508, l’anno in cui Raffaello si trasferì da Firenze a Roma, la Madonna col bambino e San Giovannino (Madonna Esterhàzy) rappresenta anche cronologicamente uno dei momenti più importanti della storia dell’arte italiana. Mentre infatti Raffaello si trasferiva a Roma per lavorare alle stanze vaticane, Michelangelo stava lavorando alla Cappella Sistina e Leonardo da Vinci si apprestava a lasciare Firenze per Milano prima e per la Loira dopo qualche anno. E proprio il genio di Vinci, attentamente studiato da Raffaello, sembra essere citato direttamente da quest’opera che, tuttavia, rappresenta anche il superamento dell’espressività leonardesca: non a caso lo stesso sfondo dell’opera, incompiuta e per questo mai consegnata da Raffaello ad alcuno, rappresenta i ruderi del Foro Romano che richiamano al recupero della classicità.
La Madonna Esterházy è affiancata nella Sala Alessi da altri due dipinti milanesi, simili per soggetto e per datazione al capolavoro: la Vergine del Borghetto, la migliore copia antica della Vergine delle rocce di Leonardo rimasta a Milano, attribuibile a Francesco Melzi, e la Madonna della rosa di Giovanni Antonio Boltraffio. Sarà così possibile osservare le evidenti affinità nelle espressioni dei volti e nelle pose dei personaggi, ma anche le profonde differenze nella concezione del paesaggio e delle luci.