Lo storico Alcide Spaggiari la definì il ‘monumento più perfetto, completo e integro di arte canusina sull’Appennino’ e veramente la pieve di Toano sa affascinare il visitatore come pochi altri siti, seppur insigniti di maggiore nobiltà turistica.
Toano è situata sull’antica strada degli Attonidi, la famiglia originaria di Matilde, che collegava Lucca a Canossa: come da tradizione matildica la pieve trovava posto vicino al castello, di cui oggi non rimane pressoché nulla.
L’impatto con il luogo è subito notevole: la pieve, caratterizzata da un fronte a capanna e da una copertura in lastre di arenaria, è situata infatti sulla cima del colle che sovrasta Toano. Trattenete il respiro: da qui potrete ammirare la lunga cresta delle cime appenniniche, la pietra di Bismantova e, verso nord, l’immensa distesa della pianura.
La chiesa, circondata dal solito praticello ristoratore, affascina soprattutto per la bellezza semplice e antica che deve aver colpito da sempre gli abitanti della zona visto che, fatta eccezione per un portale di dubbio gusto barocco che si apre sulla navata di sinistra, la costruzione è arrivata fino a noi praticamente immutata, resistendo anche ad un terribile incendio appiccato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale.
L’interno particolarmente essenziale (molti arredi lignei andarono distrutti nell’incendio del 1945) è suddiviso in tre navate, separate tra loro da due ordini di colonne sormontate a loro volta da splendidi capitelli arricchiti da motivi floreali, intrecci e figure umane a tutto rilievo.

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