
Le pievi matildiche, monumenti che segnano il territorio dalla bassa mantovana sino ad entrambi i versanti dell’appennino tosco-emiliano, giungono a noi come splendide testimonianze di tempi remoti, di epoche in cui piccole pievi erano il centro della vita sociale e religiosa delle comunità.
Si tratta perlopiù di monumenti ampiamente rimaneggiati nel corso dei secoli, che mantengono tuttavia inalterato il fascino di un misticismo d’altri tempi abbinato ad un contesto naturale spesso unico. A differenza dei castelli le pievi sono arrivate a noi in buono stato di conservazione, spesso dopo interventi di modifica e rimaneggiamento: le chiese hanno infatti mantenuto nei secoli il loro ruolo di centro della vita spirituale delle comunità locali, mentre i castelli hanno via via perso funzioni difensive originarie ed importanza con il passare dei secoli.
Dotatevi di un buon paio di scarpe da ginnastica e dimenticate tensioni e stress quotidiano: stiamo per guidarvi verso luoghi in cui il nostro concetto di tempo non trova cittadinanza.
Pieve di Pianzo
Quest’antichissima pieve matildica, situata in quel che rimane dell’antico borgo di Pianzo, affascina per le suggestioni della sua ambientazione unica.
Pieve di Toano
Uno dei massimi esempi di arte canusina, la pieve di Toano sa affascinare i visitatori come pochi altri siti pur insigniti di maggiore nobilità turistica.
Pieve di Marola
Una delle più antiche chiese matildiche, pur se più voolte rimaneggiata nel corso dei secoli, è quella di Marola, abitato situato nel comune di Carpineti.