Sottoporticato del Palazzo Ducale di Genova
24 marzo – 22 aprile 2010
ore 15-20
Piazza Matteotti, 9 – 16123 Genova
www.palazzoducale.genova.it
tel. 010 5574064 / 065 – fax 010 562390
Una filatrice che lavora a casa tra una faccenda e l’altra. Una giovane donna che si trova catapultata in una grande fabbrica d’artiglieria durante la Grande Guerra. E un esercito di piccole donne che si scrollano di dosso tradizione e cliché per entrare nel mondo del lavoro. In fabbrica, nella scuola, nella libera professione. E anche nella lotta per la conquista dei propri diritti fuori e dentro i sindacati, attraverso gli autunni caldi a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
E oggi? Qual è il panorama in cui si muovono le ragazze di fabbrica? Testimonianze dirette e immagini personali più che d’archivio sono il fulcro di questa ricerca avviata nel 2004 dalle biblioteche Bruschi-Sartori e Guerrazzi del Municipio VI Medio Ponente, che nel suo percorso ha incontrato donne di età e storie differenti che hanno accettato la sfida di consegnare alla collettività ricordi ed esperienze di lavoro.
Ragazze di fabbrica ritesse la storia, anche emotiva, del lavoro femminile nel Medio Ponente genovese attraversando un secolo per giungere fino ai nostri giorni e abbracciando la transizione verso il nuovo millennio. Il senso di appartenenza del ponente si rivela pienamente declinato al femminile insieme alle ragazze di fabbrica. Grazie a loro – operaie, impiegate, commesse, operatrici dei servizi sociali e sanitari, libere professioniste – si è provato a rendere patrimonio comune e condiviso un prezioso tratto di una storia collettiva di cui si sentiva la mancanza. Storia collettiva che è nome, volto e parola.
Nessuna generalizzazione ma vita concreta e vicina. L’invito implicito delle “ragazze” che hanno abbracciato il progetto è di condividere questo bagaglio di esperienze e memorie per affrontare insieme le nuove sfide del futuro
faccenda e l’altra. Una giovane donna
che si trova catapultata in una grande
fabbrica d’artiglieria durante la Grande
Guerra. E un esercito di piccole donne
che si scrollano di dosso tradizione e
cliché per entrare nel mondo del lavoro.
In fabbrica, nella scuola, nella libera
professione. E anche nella lotta per la
conquista dei propri diritti fuori e dentro
i sindacati, attraverso gli autunni caldi a
cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta.
E oggi? Qual è il panorama in cui si
muovono le ragazze di fabbrica?
Testimonianze dirette e immagini personali
più che d’archivio sono il fulcro di
questa ricerca avviata nel 2004 dalle
biblioteche Bruschi-Sartori e Guerrazzi
del Municipio VI Medio Ponente, che nel
suo percorso ha incontrato donne di età
e storie differenti che hanno accettato la
sfida di consegnare alla collettività
ricordi ed esperienze di lavoro.
Ragazze di fabbrica ritesse la storia,
anche emotiva, del lavoro femminile nel
Medio Ponente attraversando un secolo
per giungere fino ai nostri giorni e
abbracciando la transizione verso il
nuovo millennio.
Il senso di appartenenza del ponente si
rivela pienamente declinato al femminile
insieme alle ragazze di fabbrica.
Grazie a loro – operaie, impiegate, commesse,
operatrici dei servizi sociali e
sanitari, libere professioniste – si è provato
a rendere patrimonio comune e
condiviso un prezioso tratto di una storia
collettiva di cui si sentiva la mancanza.
Storia collettiva che è nome,
volto e parola. Nessuna generalizzazione
ma vita concreta e vicina.
L’invito implicito delle “ragazze” che
hanno abbracciato il progetto è di condividere
questo bagaglio di esperienze e
memorie per affrontare insieme le
nuove sfide del futuro