Questo paese di poco più di 3.000 anime mostra,  già a partire dal nome, il tipo di sviluppo che l’urbanizzazione del lago seguì lungo il corso della storia: il nome attuale è infatti la risultante dell’unione dei paesi di Sale, lungo la costa, e Marasino, in collina, con il primo sviluppatosi solo posteriormente al secondo, grazie alle bonifiche degli acquitrini costieri, ad opera dei monaci benedettini, nel corso del medioevo.

Il suo porto fu strategico per il commercio della torba proveniente dalle torbiere poste tra Provaglio e Iseo. Nel corso dell’800 e del ‘900 ebbe un discreto sviluppo il settore tessile, a seguito dell’introduzione della bachicoltura e della conseguente costruzione di filande e industrie laniere (favorite anche dall’abbondanza di corsi d’acqua).

EDIFICI SACRI
La prima chiesa di cui si ha notizia a Sale Marasino è l’antichissima Pieve di Valle Renovata, dedicata a Maria Assunta e a San Zeno: venne costruita probabilmente fra i secoli VI e VII, epoca a cui risalgono i pochi resti giunti fino a noi, alcuni capitelli romanici.

Sia che la si osservi dal lago o che la si guardi dalla collina, il profilo di Sale deve tantissimo alla sua parrocchiale dedicata a San Zenone. Se la facciata è ottocentesca, la chiesa, decisamente grandiosa, è opera del secolo XVIII. La grandiosità degli esterni è confermata anche all’interno, dove si trovano 6 altari: il coro dell’altare maggiore, realizzato in legno di noce, risale al secolo XVII e proviene da un edificio presistente.

Il Santuario della Beata Vergine Maria o Madonna della neve di Gandizzano è una chiesa oggi di impronta neoclassica ma originaria del secolo XV, tempo a cui risalgono un ciclo della Passione di Cristo in parte distrutto e una serie di affreschi devozionali. Si tratta di opere minori, realizzate probabilmente da un emulo del Romanino che, solo qualche anno prima a Pisogne, aveva realizzato i suoi capolavori. E’ il presbiterio ad ospitare l’opera di maggior pregio: un polittico ligne attribuito a Giuseppe Bulgarini e realizzato entro il 1620.

Sant’Antonio Abate a Marasino è un edificio del XV secolo realizzato su un presistente edificio romanico, di cui rimangono resti di un abside. In facciata, con profilo a capanna, presenti verso il lago i resti di un San Cristoforo dipinto nel 1400 a protezione dei viandanti. L’interno ad aula unica è stato pesantemente rimaheggiato nel XIX secolo, ma conserva un pregevole dipinto del  XVI secolo che riproduce il santo a cui l’intero edificio è dedicato.

In località Maspiano si trova la piccola chiesa di San Giacomo, ricostruita a metà Settecento sul presistente edificio del secolo XVI. Notevoli una pala seicentesca attribuita a Francesco Giugno e raffigurante il Martirio di San Giacomo, un altare in marmo neo e un crocifisso ligneo del secondo Seicento.

Tra gli edifici civili, da segnalare due ville cinquecentesche: villa Martinengo, privata e con facciata osservabile solo dal lago, e villa Dossi Mazzucchelli.

ZUCCOLANDIA
A Maspiano, ogni anno, l’associazione club Maspiano onlus organizza la sfida nazionale della zucca, una gara giunta alla 34ma edizione in cui viene premiata la zucca più grande tra quelle presentate (tanto per darvi un’idea, la zucca vincitrice dell’edizione 2017 pesava 532 chilogrammi…). Durante l’evento i ristoranti della zona offrono menu degustazione a base di zucca.

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