Basilica dei Fieschi

Basilica dei Fieschi

I Fieschi (992 – 1547) furono un’illustre famiglia ligure nominata signora di Lavagna (per la precisione conti) da Federico Barbarossa: la famiglia diede i natali a diversi personaggi illustri tra cui Innocenzo IV, Adriano V e Santa Caterina da Genova. La famiglia possedeva terre e palazzi a Lavagna e nella zona appenninica retrostante la cittadina: di tutti i possedimenti solo il borgo di San Salvatore di Cogorno è giunto fino a noi in buone condizioni. Si tratta di un piccolo borgo medievale, raccolto attorno alla scenografica piazzett,a che ospita da un lato i resti di un palazzo comitale e dall’altro la basilica di San Salvatore.

 

LA BASILICA
E’ il monumento più insigne del borgo, risalente alla metà del XIII secolo, fondata da Sinibaldo Fieschi (futuro papa Innocenzo IV) e terminata da Ottobono Fieschi (papa Adriano V).
Lo stile è una commistione di romanico e gotico, con abbondante utilizzo di pietra di lavagna alternate a strisce di marmo bianco. Al centro della facciata si apre un ampio rosone in marmo bianco a colonne concentriche con archetti gotici e romanici.
L’interno è a croce latina a tre navate. La centrale, più alta, gotica in pietra di lavagna, poggia su sei colonne rotonde e due mezze su base attica. Il soffitto della navata centrale e delle laterali è in legno di abete a capanna. Quelli del presbiterio, le absidi e il transetto sono a volta, le laterali a botte, il transetto e la centrale a crociera.
La chiesa è rischiarata da piccole aperture, alcune in forma di croce lungo le pareti laterali e da ampie monofore e croci nelle parti absidali e lungo le pareti centrali.

LA CROCE
Reliquia della Santa Croce, in argento dorato, donata da Innocenzo IV alla Basilica: si tratta di tre frammenti della croce di Cristo racchiusi in un reliquario di cristallo, insertiti in una croce pettorale del Papa, a forma di croce di Lorena. Le cesellature che le fanno da cornice sono attribuite al Cellini.  E’ conservata al museo diocesano di Chiavari, in piazza N.S. dell’Orto.

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