Acquista qui i tuoi biglietti per il duomo e le tue visite guidate: salta la coda!

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Biglietti cattedrale, terrazze + audioguida

Biglietti saltacoda per visitare la terza vhiesa cattolica al mondo per grandezza. L’offerta comprende:

  • Duomo pass con ingresso prioritario saltacoda a duomo, terrazze (con o senza ascensore, a scelta)
  • Audioguida in italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, giapponese, russo, cinese, portoghese
  • Ingresso al museo del duomo
  • Ingresso all’area archeologica

Visita guidata duomo di Milano, cenacolo e castello Sforzesco

La visita guidata in lingua italiana ha luogo ogni gioverdì, venerdì e sabato, con partenza alle ore 9,30. Ha una durata di 6 ore circa e comprende:

  • Ingresso salta coda per l’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci
  • Ingresso salta coda per il duomo e il Castello Sforzesco
  • Biglietto per il trasporto pubblico ATM
  • Visita alle chiese di San Maurizio e San Satiro

E’ richiesto un abbigliamento consono per l’ingresso nelle chiese.
A fine mattina pausa per il pranzo (non incluso nella presente offerta) dalle ore 12,30 alle 14

Luogo di ritrovo: Piazzale Cadorna, di fronte all’ingresso della stazione ferroviaria

Il duomo di Milano

Il duomo di Milano è una delle cattedrali più maestose e grandiose che la cristianità possa vantare: iniziata nel 1386, la progettazione e la costruzione della cattedrale, nate su impulso dell’arcivescovo Antonio da Saluzzo, vennero affidate alla Veneranda Fabbrica del duomo di Milano, (ente istituito nel 1387 da Gian Galeazzo Visconti, colui che fortemente volle lo sviluppo del progetto,) che, ancora oggi a distanza di più di 6 secoli, si occupa della gestione del duomo del capoluogo lombardo. L’importanza del ruolo di Gian Galeazzo, ben oltre quello di semplice committente o mecenate, è testimoniata dal ricorso, per la costruzione, al marmo delle cave di Candoglia (particolarmente gradito a Gian Galeazzo Visconti), poco a nord del lago Maggiore: tali cave erano di proprietà dei Visconti che ne concessero l’utilizzo alla Veneranda Fabbrica, con la finalità di usare il marmo di Candoglia, dalla caratteristica tonalità rosastra, per la cattedrale in sostituzione del mattone rosso, previsto nei primi progetti. Il trasporto del marmo fu effettuato per secoli, fino al 1920, sfruttando le vie d’acqua: dal Toce al lago Maggiore, dal Ticino fino al cuore della città (la darsena di Sant’Eustorgio e il laghetto a poche centinaia di metri dal cantiere) attraverso il naviglio Grande ed i sistemi di chiuse interni alla città.

La cattedrale venne consacrata nel 1418, ma la sua costruzione non terminò con la consacrazione, attraversando per secoli le diverse epoche storiche e fu affare delle diverse famiglie che conquistarono il potere nella città meneghina: di fatto la costruzione ebbe ufficialmente termine solo nel secolo XIX, con la realizzazione del Tiburio, della Gran Guglia e la posa della Madonnina.

Curiosità
I barcaioli che percorrevano le vie d’acqua dal fiume Toce fino al cuore di Milano usufruivano di una particolare esenzione dai pedaggi, pronunicando una sorta di parola d’ordine, “Auf”, ovvero “Ad usum fabbricae ” (ad uso della fabbrica), giunta fino a noi nel modo di dire “Ad Ufo” per indicare un usufrutto gratuito.
Le cave soprastandi il Toce non erano particolarmente prodighe di marmo, tanto che, con il passare del tempo, per ovviare alla mancanza di materia prima, vennero aperte nuove cave ad altitudini sempre maggiori a nord del lago. Ancora oggi, percorrendo l’Ossola e le sue valle laterali, è possibile incontrare luoghi e toponimi che hanno a che fare con la storia della costruzione del duomo di Milano, come il laghetto del marmo in val Loana, poco sopra la val Vigezzo.